Le aziende farmaceutiche sono obbligate a condividere le formule dei loro vaccini?

Il sostegno da parte degli Stati Uniti alla liberalizzazione dei brevetti sui vaccini Covid ha aperto la porta a dubbi nel campo dei diritti di proprietà intellettuale.
Se un’azienda farmaceutica scopre una formula importante per salvare la vita a molte persone, è obbligata a condividere la scoperta con il mondo e ad assegnarne l’uso esclusivo?
Ci sono modi per favorire la produzione ed evitare i monopoli nelle emergenze sanitarie.
In realtá non esiste alcuna norma internazionale che obblighi un’azienda farmaceutica a rilasciare i propri brevetti se con questo intendiamo sospendere i loro effetti, temporaneamente o permanentemente.
Può quindi una grande multinazionale tenere per sé la ricetta di un vaccino?
Non è così semplice. Registrare un brevetto non significa nascondere la formula sotto chiave; infatti, ogni domanda di brevetto è pubblica. Ciò che significa è che l’uso del prodotto brevettato è limitato dall’azienda che lo ha creato e che ha pagato l’esclusiva.
I brevetti hanno lo scopo di incoraggiare la ricerca e premiare l’invenzione. Si tratta di un diritto di proprietà intellettuale che consente al suo titolare di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare l’oggetto del suo brevetto in un determinato territorio per i successivi 20 anni.
Una crisi sanitaria può essere un pretesto per un Paese per sospendere l’esclusività. La strada più comune è quella delle licenze obbligatorie, in cui «il brevetto rimane in vigore, ma viene sfruttato da terzi che non sono titolari del brevetto senza che il titolare debba accettare questa licenza».
Se uno Stato prende questa strada, l’azienda è costretta a cedere le sue formule a società terze. «Poiché il brevetto è un diritto territoriale, la procedura dovrebbe essere seguita in ogni Stato secondo le sue regole interne». Si tratta di uno scenario che ha dei precedenti, anche se pochi. Per esmpio, in Sudafrica e in Brasile «sono state concesse licenze obbligatorie per importare farmaci generici per il trattamento dell’HIV».
La legge spagnola sui brevetti prevede la possibilità di richiedere alle aziende farmaceutiche di concedere licenze per la produzione dei loro vaccini. Il testo prevede anche una via più dura: l’espropriazione obbligatoria. In entrambi i casi, il governo stabilisce con decreto reale «la royalty per l’azienda che detiene il brevetto».
È abbastanza facile per la scienza decifrare i componenti di un principio attivo attraverso la retroingegneria, o ingegneria inversa, che rende i vaccini dei veri e propri segreti. Per questo motivo le aziende farmaceutiche si preoccupano maggiormente di proteggere il know-how, cioè le tecniche, piuttosto che i principi attivi. «Questo è solitamente protetto dai cosidetti segreti commerciali», In realtà, i brevetti non includono tutte le conoscenze, «solo quelle di base». Non ha molto senso conoscere i componenti di un vaccino se i laboratori non hanno i mezzi o gli esperti per produrli, quindi avere pieno accesso ai dettagli della produzione è essenziale.
L’industria farmaceutica ha già manifestato il suo rifiuto alla liberalizzazione dei brevetti, ritenendo che non sia la soluzione per garantire l’accesso ai vaccini e che possa scoraggiare l’innovazione. Tesi difesa in Spagna dalla National Business Association of the Pharmaceutical Industry. Dall’altra parte, Medici senza frontiere hanno presentato una proposta al Ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo per chiedere la sospensione temporanea dei diritti esclusivi, non solo sui vaccini, ma anche «su altri strumenti medici come i trattamenti e la diagnostica per il coronavirus».
SIERI E PROPRIETÀ INTELLETTUALE
– Brevetti. Le domande di brevetto vengono rese pubbliche dopo 18 mesi, quindi non si sa ancora quante registrazioni siano in corso. In ogni caso, la liberalizzazione dei brevetti presa in considerazione da Biden sarebbe temporanea.
– Licenze volontarie. Le aziende farmaceutiche possono non avere i mezzi per produrre i propri farmaci, oppure possono essere interessate a produrre in Paesi in cui non hanno una sede centrale. In questi casi si ricorre a licenze volontarie, contratti con terzi per lo sfruttamento del brevetto a determinate condizioni e in cambio di un prezzo concordato. Attualmente esiste una rete di concessioni di questo tipo per la produzione del vaccino Covid.
– Segreti commerciali. Si tratta di informazioni riservate che un’azienda protegge per contratto dalla concorrenza. Le aziende farmaceutiche non utilizzano i segreti commerciali per proteggere i loro ingredienti attivi, ma sono ampiamente utilizzati per proteggere alcune tecniche. I ricercatori che conoscono i segreti sono vincolati da forti obblighi di riservatezza nei loro contratti.
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